Non è una bufala, solo un nonsenso

Sono diversi anni che vedo molti amici e conoscenti destinare i tappi delle bottiglie di plastica a una speciale forma di raccolta differenziata per fini benefici, normalmente con il coordinamento di una parrocchia. Questi tappi, realizzati in una plastica di qualità migliore rispetto al corpo della bottiglia può, infatti, ricevere una nuova vita sotto forma di vari oggetti. Inizialmente si parlava di carrozzine per la deambulazione, oggi in pratica questa plastica viene monetizzata e il ricavato viene speso per la realizzazione di pozzi d’acqua in Tanzania. L’iniziativa, oggetto di aspre critiche in passato, è illustrata nel dettaglio dai protagonisti in questo link.

Ora, poiché Forma è prima di tutto un modo di pensare, cerchiamo di analizzare la storia dei tappi andando al di sotto dell’epifenomeno.

Infatti, il primo pensiero che arriva alla coscienza in questo caso è che, visto che si tratta di un’iniziativa benefica, valga senz’altro la pena di impegnarcisi. Non è così, e illustro subito il perché. Stando ai dati forniti dallo stesso gestore del riciclo dei tappi a scopi benefici una tonnellata di tappi si trasforma in €120 di beneficienza. Ora, un tappo (di quelli in esame, molto diffusi) pesa esattamente  1,33 g :

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Facciamo qualche calcolo. Ipotizziamo il caso di una famiglia di quattro persone che consumi due bottiglie d’acqua al giorno. Alla fine dell’anno si avranno esattamente 730 tappi, per un peso di 970,9 grammi. Stando ai dati forniti dal gestore, questa immane mole di tappi si trasformerà in poco meno di 12 centesimi di euro di beneficienza, non esattamente una cifra ragguardevole. Mettiamo il caso favorevole in cui i tappi vengano portati in parrocchia a mano (altrimenti con la spesa del carburante già ci saremmo giocati i preziosi 12 cents) e vediamo cosa succede alla rete di smaltimento rifiuti ordinaria.

Una normale bottiglia da 1,5 lt in presenza del tappo può essere inserita nel contenitore per la differenziata in questo modo (d’ora in poi “metodo A”. Il tappo serve a non fare entrare aria nella bottiglia una volta “accartocciata” sicché conserva la forma ripiegata) :

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In assenza del tappo ecco quello che si può ottenere al massimo (d’ora in poi “metodo B”) :

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Si noterà che l’ingombro della bottiglia smaltita con metodo B sarà pressoché equivalente a quello di tre bottiglie smaltite con metodo A :

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Facciamo qualche approssimazione, sapendo tuttavia di non allontanarci troppo dalla verità. La capienza standard di un contenitore per la raccolta differenziata della plastica condominiale è pari a 240 lt. Ipotizziamo che il 50% sia occupato da bottiglie. In questo caso, se i 120 lt residui sono occupati da bottiglie smaltite con metodo A (con tappo), troveremo circa 240 bottiglie; se, invece, le smaltiamo con il metodo B (senza tappo), il numero cala a circa 80.

Ne consegue che, smaltendo le bottiglie senza tappo, il camion per la raccolta della plastica dovrà effettuare almeno il 15-20% di viaggi in più in ragione del maggiore ingombro delle bottiglie smaltite con il metodo B rispetto al metodo A. Ad esempio, se un “giro” del camion costa €50 tra carburante e costi del personale e la raccolta viene effettuata una media di una volta a settimana, il costo aggiuntivo a spese della collettività causato dalla raccolta dei tappi è di circa €470, per compensare i quali occorrono quasi 16 mila persone che raccolgano tappi nella zona del “giro” del camion: semplicemente impossibile.

In altre parole: se volete davvero finanziare la costruzione di pozzi in Tanzania, donando 1 euro alle strutture che se ne occupano e smaltendo le bottiglie nell’unico metodo razionale, assicurerete non solo il pozzo, ma che per i prossimi 8 anni il camion della raccolta differenziata passi con frequenza assai minore, per la felicità di tasche e polmoni.

 

 

 

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